“I popoli del Mediterraneo hanno cominciato a uscire dalla barbarie quando hanno imparato a coltivare l’olivo e la vite”. Scriveva così il grande storico greco Tucidide e da sempre nel paesaggio siciliano si ha memoria dell’ulivo sia nella sua forma selvatica, sia in quella domestica.
Nel sud- est della Sicilia, sulle colline dei Monti Iblei, intorno alla prima metà del IV secolo A.C, i coloni greci che fondarono Akrillae e introdussero la coltivazione dell’ulivo, ma furono gli Arabi (VIII – IX sec. d.C.) che trasmisero agli abitanti degli Iblei le conoscenze di tecniche agricole. Come ricorda lo storico chiaramontano Giuseppe Cultrera, vennero costruiti canali, scavati pozzi e piantati alberi da frutto. Soprattutto, in quell’epoca storica, vennero piantati ulivi, denominati “saraceni”, i quali avevano tronchi tozzi e contorti e che ancora oggi è possibile osservare sparsi lungo il territorio chiaramontano, a testimonianza di un’epoca che ormai non c’è più, ma che sopravvive nella sua forma più alta.
E Chiaramonte Gulfi, splendida cittadina immersa nel cuore dei Monti Iblei in provincia di Ragusa, è un territorio a vocazione agricola che da sempre si distingue per la produzione di un’eccellenza gastronomica eccezionale: l’olio extravergine d’oliva.
La favorevole condizione pedoclimatica della zona di Chiaramonte, i metodi di coltura e la lunga tradizione, hanno dato all’olio extravergine d’oliva prodotto nella cittadina dei Monti Iblei, delle caratteristiche organolettiche di altissimo pregio, inconfondibili nel ricco e variegato panorama degli oli di pregio nazionali ed internazionali.
Negli ultimi anni, la città è diventata nota in tutto il mondo proprio grazie alla produzione di un olio extravergine d’oliva di grande qualità. In particolare, l’olio extravergine di oliva DOP “Monti Iblei sottozona “Gulfi” che è propria del territorio di Chiaramonte, ha ricevuto negli anni riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Generalmente, la raccolta delle olive inizia nel territorio nel mese di settembre e ancora, in molte famiglie, viene effettuata a mano. La raccolta delle olive, infatti, è la tradizione familiare per eccellenza, è un momento imprescindibile di tutte le famiglie chiaramontane che si ritrovano di proposito in quel determinato periodo a condividere un momento che entrato nella storia della città. Dopo la raccolta, l’estrazione dell’olio avviene nei cosiddetti “trappiti”, ovvero i frantoi.
Nel territorio Ibleo, sono quattro le cultivar principali autoctone che contraddistinguono la produzione: Tonda Iblea, Nocellara Etnea, Biancolilla, Moresca.
Ma è soprattutto la Tonda Iblea la cultivar che si contraddistingue nel territorio rispetto alle altre varietà per l’elevata qualità organolettica dell’olio extravergine prodotto, qualità riconosciute anche da un punto di vista nutraceutico, non solo gastronomico.
Ma il territorio di Chiaramonte non è solo vocato alla coltivazione dell’olivo. Si distingue, infatti, anche per la coltivazione di viti, agrumi, ortaggi e cerali. Senza dimenticare un altro albero tradizionale del territorio ragusano: il carrubo.